Trattativa Stato-Mafia, il processo d’appello dopo le condanne in primo grado. Assolto Marcello dell’Utri.
ROMA – Il processo d’Appello sulla Trattativa Stato-Mafia si chiude con una sorpresa: Marcello Dell’Utri assolto in secondo grado. Annullate anche le condanne agli ex ufficiali Mori, De Donno e Subranni, mentre è stata confermata quella per il boss Bagarella.
Il processo d’appello
Il 24 maggio 2021 è stato il giorno della requisitoria del dibattimento. Marcello Dell’Utri si è presentato in Aula.
“C’è qualcuno in quest’aula che, dopo avere letto e sentito le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, gli atti su via D’Amelio, dubiti dell’esistenza di soggetti che hanno agito nell’ombra? Nessuno, riteniamo noi, dubita dell’esistenza di menti raffinatissime, di pupari che hanno agito nell’ombra con evidenti gravi condotte che appaiono non comprensibili e certamente non giustificabili“, ha dichiarato il Pg Fici come riferito dall’Adnkronos.
Il 23 settembre è arrivata la sentenza di secondo grado: assolti gli ex carabinieri Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e assolto l’ex senatore Dell’Utri. Per i giudici la trattativa non fu reato e per questo motivo si è arrivati all’assoluzione degli ex generali del Ros. Per Dell’Utri l’assoluzione è arrivata per non avere commesso il fatto.
Trattativa Stato-Mafia, il processo di primo grado
Il processo di primo grado si era concluso con le condanne nei confronti di Marcello Dell’Utri, Mori, Subranni e De Donno e i boss Bagarella e Cinà. Assolto, invece, l’ex ministro Nicola Mancino.
Gli ex vertici del Ros, Mario Mori e Antonio Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. Stessa pena anche per Marcello Dell’Utri mentre l’ex ufficiale dei Ros, Giuseppe De Donno ha avuto 8 anni.
28 anni per il boss Leoluca Bagarella mentre sono 12 quelli da scontare dall’altro capo mafia Antonino Cinà.
Assolto, invece, l’ex ministro democristiano Nicola Mancino. “È finita – ha dichiarato immediatamente dopo la sentenza – la mia sofferenza. La decisione conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora“.
Assolto Mannino
Tra la sentenza di primo grado e la seconda è diventata definitiva l’assoluzione di Calogero Mannino. Nella memoria della Procura visionata dall’Adnkronos, il Pg aveva messo in chiaro di non voler mettere in discussione il giudicato assolutorio ma di ritenere necessaria una discussione sulla sentenza e sul processo, per fare luce su alcuni punti poco chiari. La Procura parla di “manifesta illogicità della motivazione assolutoria” per quanto riguarda l’assoluzione dell’ex Ministro Calogero Mannino.